Gonfiore addominale: cause e rimedi
Si stima che il gonfiore addominale (o gonfiore intestinale) colpisca circa dal 10% al 40% degli individui dei paesi occidentali.
Le donne, più spesso degli uomini, combattono contro questo malessere, perché il loro intestino è più sensibile per via delle alterazioni degli ormoni sessuali femminili. Per questo, nel periodo premestruale o in gravidanza, questo disturbo rappresenta una condizione condivisa da molte donne. Il fenomeno però può interessare tutti e può dipendere da fattori genetici, ma nella maggior parte dei casi gli incriminati sono alimentazione scorretta, microbiota intestinale alterato e intolleranze alimentari.
Perché ho la pancia sempre gonfia?
La sensazione di gonfiore addominale non è piacevole e si descrive come una tensione o distensione dell’addome, con sensazione di costipazione e pienezza di stomaco e intestino. Questa situazione può essere visibile, come se l’addome si trasformasse in un palloncino gonfiato, oppure no. La pancia gonfia può essere un problema spot oppure connesso ad altre patologie croniche, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o a intolleranze alimentari. Infatti, nei casi in cui il gonfiore addominale non sia un sintomo isolato, si manifestano altri disturbi gastrointestinali come meteorismo, cattiva digestione, eruttazioni, nausea, crampi addominali, flatulenza, alterazioni del transito intestinale come stitichezza o diarrea, ma anche stanchezza, emicranie e cefalee.
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Gonfiore addominale: cause della pancia gonfia
Soffrire di questo disturbo significa avere un eccesso di gas all’interno del tubo digerente che ha necessità di essere espulso. I gas possono essere provocati o dall’aria ingerita maggiormente durante il pasto, se per esempio si consumano pietanze voracemente o c’è si abusa di bibite gassate, oppure dal microbiota intestinale non in equilibrio, con presenza di microrganismi potenzialmente patogeni che hanno preso il sopravvento alterando l’equilibrio di questo ambiente. Anche l’ansia e lo stress possono provocare aerofagia, come anche il fumo, il consumo smodato di chewingum e caramelle. Il gas presente in eccesso nell’addome, viene eliminato attraverso eruttazioni o flatulenza, provocando in chi ne soffre abitualmente implicazioni sulla qualità della vita a livello psico-fisico.
Gonfiore addominale e microbiota intestinale
Come dicevamo, spesso, il gonfiore addominale è collegato a fenomeni fermentativi (metabolismo degli zuccheri) o putrefattivi (delle proteine) all’interno del microbiota intestinale. Significa che alcuni ceppi batterici, potenzialmente dannosi hanno alterato l’equilibrio in cui coabitano i microrganismi dell’intestino, dando vita ai problemi gastrointestinali sopra descritti. È importante sottolineare quanto la dieta occidentale lasci terreno fertile per situazioni di disbiosi intestinale con gonfiore addominale, perché è povera del cibo prediletto del microbiota intestinale, le fibre. Un individuo dovrebbe assumere almeno 30 gr di fibre al giorno (5 porzioni al giorno di verdura e frutta e selezionando sempre alimenti integrali, da inserire gradualmente), ma spesso se ne assumono meno della metà. Apportare fibre al microbiota intestinale significa promuovere la biodiversità di ceppi batterici nell’intestino, ovvero fornire gli strumenti all’organismo per mantenere il delicato equilibrio microbico, evitando la fermentazione putrefattiva dei batteri potenzialmente patogeni.