Oncologia integrata: un nuovo studio conferma la validità di questo approccio
Fra le ultime affermazioni del National cancer institute (Nci) c’è quella relativa all’ oncologia integrata – ovvero la metodologia clinica che unisce le terapie standard con l’utilizzo di integratori alimentari – come un approccio sicuro ed efficace, per sostenere il paziente durante e dopo le cure oncologiche. Di recente sulla rivista scientifica Frontiers in Pharmacology è stato pubblicato un nuovo studio coordinato da Dott. Massimiliano Berretta, medico oncologo e professore presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina, che ha permesso di seguire quattro pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, mesotelioma peritoneale maligno diffuso, colangiocarcinoma intraepatico e carcinoma mammario, che dopo il fallimento dei trattamenti convenzionali chemioterapici o la comparsa di gravi eventi avversi, sono stati trattati con approccio integrativo e multidisciplinare, al fine di migliorarne la qualità di vita.
Oncologia integrata: quali sono gli integratori a sostegno delle terapie oncologiche tradizionali
A supporto dei pazienti trattati con i farmaci convenzionali previsti dai protocolli sanitari, sono stati suggeriti vitamina C e D, probiotici e funghi medicinali, attingendo dalle evidenze cliniche riportate in letteratura e dalle linee guida del Nci e del National center for complementary and integrative health (Nccih). Il percorso terapeutico di medicina integrativa ha evidenziato che la Vitamina C ha avuto un duplice effetto nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti e ha attenuato gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche. Viene sottolineato che i benefici clinici più importanti riguardano la somministrazione endovenosa della Vitamina C, mentre nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno e colangiocarcinoma intraepatico si è dimostrata efficace anche in somministrazione orale.
Vitamina C e D, probiotici e funghi medicinali a supporto delle terapie oncologiche standard
Come già numerosi studi osservazionali mostravano dati positivi in merito all’utilizzo della Vitamina D in oncologia integrata, anche in questo caso i dati confermano la validità del suo impiego in oncologia integrata. Stessa cosa anche per l’utilizzo dei probiotici, in particolare Lactobacillus rhamnosus, LRH11, Lactobacillus acidophilus LA5 e Bifidobacterium bifidum BB12, hanno contribuito ad attenuare gli effetti collaterali delle terapie e in generale a ripristinare l’eubiosi intestinale e l’assorbimento dei nutrienti, fattori chiave per migliorare i risultati delle terapie e la qualità di vita dei pazienti.
Micoterapia a supporto delle terapie oncologiche standard
Anche i funghi medicinali hanno alle spalle diversi studi che validano come positivo il ruolo delle miscele in oncologia integrata. In particolare, nel caso studio in oggetto è stata utilizzata la miscela di Micotherapy U-Care che contiene di Reishi (Ganoderma lucidum), Maitake (Grifola frondosa), Agaricus blazei murrill, Cordyceps sinensis e Shiitake (Lentinula edodes). Secondo Nci e Nccih, i funghi medicinali meritano studi più ampi perché il loro impiego può migliorare la qualità della vita e l’immunomodulazione nei pazienti oncologici. Ricordiamo che la micoterapia è stata approvata come coadiuvante del trattamento standard del cancro in Giappone e Cina più di 30 anni fa, con una vasta storia di uso clinico sicuro, specialmente per gli estratti, sia utilizzati singolarmente chemiscelati tra loro
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